Ormai quasi allo scadere della Milano Fashion Week, la famosa settimana annualmente dedicata alla moda donna e che quest’anno ha inaugurato il 19 Febbraio, Stefano Cavalleri, stilista e fondatore di Quis Quis, rivela a Vanity Fair i suoi consigli a mamme e pargoli sulla moda bambino, dopo l’annuncio della vicinissima inaugurazione della prima boutique monomarca a Doha (Qatar), prevista per questo Marzo.
Ecco di seguito l’intervista integrale:
Quanto conta lo stile nell’armadio di un bambino?
«Tutti i giorni i bimbi non si devono dimenticare di essere bambini! Consiglio dunque di non eccedere; bisogna ricordare che si può essere eleganti anche con un paio di jeans e una t-shirt bianca»
È più importante la praticità o la bellezza?
«La bellezza è indispensabile e la praticità è utile: sì ai bambini liberi e non imbalsamati!»
Quanto si può osare nell’abbigliamento per bambini senza che risultino vestiti “da grandi”?
«I bambini delle mie collezioni sono e restano sempre bambini -magari sono principi e principesse – ma disegno sempre per regalare quella sensazione di sogno che l’infanzia ha connaturata in sé e che merita. Le mie frasi infatti sono quelle del Piccolo Principe: «L’essenziale è invisibile agli occhi», «non si vede bene che con il cuore», «tutti i grandi sono stati bambini ma spesso non lo ricordano». Lascio esprimere sempre il bambino che c’è in me.»
Come li vestiamo invece per una cerimonia?
«Per una cerimonia bisogna lasciare interpretare al bambino il proprio sogno, via libera dunque a principesse, Peter Pan, cavalieri, gentiluomini e ballerine.»
Quanto conta il gusto personale del bambino e quello della mamma (che è di fatto la persona che compra), quando pensa a una collezione?
«I bambini prima di tutto. Ei mai i dettami della moda!»
Come è diventato stilista?
«Sono sempre stato un esteta innamorato della moda e dell’arte, un creatore che ha sempre amato giocare con i tessuti e i colori.»
Come nasce una sua collezione?
«Da mille ispirazioni, un film visto un libro letto un esposizione o una galleria possono darti il via ad una parte di collezione. Un viaggio, un mercato, la gente per strada tutto è fonte di ispirazione e poi… la fantasia!»
Sta arrivando Carnevale, lei come li (tra)vestirebbe?
«Chiaramente da Peter Pan o principesse.»